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Al Louvre in esposizione 31 dipinti trafugati dai nazisti a collezionisti privati ebrei

L’iniziativa ha lo scopo di poter rintracciare i parenti dei proprietari delle opere. Nelle due sale dedicate del museo figurano quadri di Eugène Delacroix, François Boucher e Théodore Rousseau  PARIGI - Nei magazzini del museo parigino ci sono complessivamente 296 quadri in attesa di trovare i loro legittimi proprietari. Queste opere “orfane” sono infatti il frutto di saccheggi da parte dei nazisti nei confronti di collezionisti privati ebrei e mai più reclamati. Si stima che tra il 1940 e il 1945, oltre 100mila opere d'arte furono sottratte agli ebrei in Francia, per poi essere trasferite nella Germania nazista. Finita la guerra gli Alleati recuperarono una parte di esse, circa 60mila, tra Germania e Austria e le riconsegnarono alla Francia. Anche una parte delle collezioni, quella dei Rothschild, fu restituita. Ma 75 anni dopo, restano ancora dipinti e sculture, circa 2mila, nei magazzini dei depositi in attesa di un proprietario.  E’ per questo motivo che il Louvre ha deciso, attraverso l’esposizione di una parte di esse, che comprende dipinti di  Eugène Delacroix, François Boucher e Théodore Rousseau, di mettersi alla ricerca degli eredi dei proprietari. Sono due le sale che sono state dedicate a questa esposizione di opere recuperate dal Musée Nationaux Récupération, nome in codice attribuito dopo la guerra a queste collezioni.  Sebastien Allard, capo del dipartimento di pittura del Louvre, ha spiegato alla Associated Press: "Questi dipinti non ci appartengono, i musei potevano sembrare predatori in passato, ma il nostro obiettivo è invece quello di restituirli”.  Dal 1951 ad oggi sono solo 50 i pezzi restituiti. ...

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